ARGONAUTI
da Apollonio Rodio, Valerio Flacco, Euripide, Strabone
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drammaturgia Maccagnano/Tringali/Gatti
regia e coreografia Aurelio Gatti
musica originale Lucrezio deSeta - Marcello Fiorini
scena e costumi capannone Moliere
con Giuseppe Bersani, Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Marica Zannettino,
Sebastiano Tringali e Cinzia Maccagnano
Esecuzione musicale dal vivo Lucrezio DeSeta,Marcello Fiorini
La nave
salpa, salutata da un'immensa folla. Mentre si allontana dalla spiaggia
Orfeo leva in alto il suo canto, accompagnando il ritmo dei remi che
tagliano le onde azzurre del mare.
…...........E
quando la polvere e il fumo cominciano a diradarsi, scarmigliato e
lucido di sudore appare Giasone. Guida con fermezza le belve, che
trascinano l'aratro d'acciaio. Gli animali arano la terra, mentre l'eroe
sparge nei solchi i denti di drago che Eeta gli aveva consegnato. Col
sorgere della luna, nel campo arato, si delineano delle forme che
diventano sempre più grandi e più chiare. È un esercito immane di
guerrieri che viene fuori dal terreno. Giasone, seguendo ancora una
volta il consiglio di Medea, scaglia nel mezzo di questi strani e
misteriosi esseri un grosso sasso.................….. Quando finalmente
la nave Argo approda sulle coste elleniche gli Argonauti si rendono
conto che al termine di quell'avventura non portano con se solo il
prezioso e magico vello d'oro, ma ognuno ha acquisito doni più' grandi
come la coscienza dell'essere e la conoscenza dell'ignoto. Le avventure e
le continue peripezie li hanno forzatamente coinvolti in situazioni
imprevedibili, proiettandoli in mondi sconosciuti e a contatto con
civiltà' ignote, dai costumi e dalle idee spesso diverse, se non
addirittura opposte alle loro.
Ed
e' qui, che accettare di mettere in campo le proprie certezze e
confrontarle in quelle di altri uomini fu senz'altro la vera,
straordinaria dimostrazione di spregiudicata intelligenza degli
Argonauti e lo e' ancora oggi per tutti gli altri navigatori che
decidono di uscire dalla rotta stabilita dalla convenienza e dalle
consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie
convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell'inamovibile
buonsenso.
In
realtà, il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale
raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato
dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza. Un viaggio di
iniziazione per danza, teatro e musica.