28 marzo 2013

la valorizzazione dei beni culturali

Ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (art. 111), “costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti, ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzate all'esercizio delle funzioni ed al perseguimento delle finalità” come indicate nell’art. 6 dello stesso Codice. A tali attività possono concorrere, cooperare o partecipare soggetti privati.
la valorizzazione dei beni culturali si consegue mediante la
Questa impostazione, se da un lato si conforma ai principi e alle strategie della valorizzazione integrata territoriale del patrimonio culturale, dall’altro rispecchia il ruolo di centralità assunto dai cittadini nell’ambito dell’azione generale dello Stato.
Tali principi si sono affermati, negli ultimissimi decenni, come conseguenza delle riflessioni e dei dibattiti che, a livello internazionale, hanno visto attribuire al patrimonio culturale un ruolo sempre più significativo nel quadro dei modelli di sviluppo fondati sulle peculiarità locali e sulla valorizzazione delle risorse endogene dei territori. In particolare le identità culturali hanno assunto nuovi valori e specificità anche grazie alle implicazioni di natura immateriale - come quelle legate alle tradizioni, ai saperi e alle creatività - che hanno arricchito la nozione di patrimonio.
In sostanza si è riconosciuto che il processo di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, se sostenuto da strategie di “sistema” e rivolto quindi non solo ai beni culturali ma a tutte le altre risorse che caratterizzano e rappresentano i segni distintivi che la storia ha sedimentato in un territorio, può svolgere un’importante funzione sia al fine della preservazione dei beni, sia a promozione e sostegno dello sviluppo economico delle comunità locali.

Il coinvolgimento delle comunità locali, attuato anche attraverso la messa in rete dei principali portatori di interesse sul territorio, innalza infatti la sensibilizzazione verso il patrimonio culturale, intesa come capacità dei cittadini di riconoscere la loro identità in quel patrimonio, di riconoscerlo come proprio e, di conseguenza, di cooperare per la sua conservazione.

L’offerta integrata delle risorse può, inoltre, generare impatti economici diretti, con l’esternalizzazione di attività e servizi legati alla sua gestione, come pure impatti indiretti. Questi ultimi derivano non solo dalle più note ricadute sull’industria turistica, ma anche dal fatto che il sistema che si sviluppa intorno al patrimonio accresce l’aspetto di competitività di un territorio, rendendolo capace di attrarre più di altri risorse umane e finanziarie, incrementando i flussi turistici, come pure l’insediamento di attività produttive non necessariamente appartenenti al settore culturale.
Per quanto concerne i soli musei, già l’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e gli standard di funzionamento, adottato in Italia nel 2001, ha inteso sottolineare la peculiarità del sistema museale italiano, introducendo uno specifico ambito che tratta il rapporto del museo con il territorio, in virtù della specificità tutta italiana che non vede mai un museo avulso dal proprio contesto territoriale.
Ciascun museo, infatti, riflette la creatività locale, si collega alle istituzioni o alle personalità che hanno commissionato le opere, ai luoghi per i quali sono state create, ripercorre temperie culturali, scuole, tradizioni, paesaggi che raccontano la storia e la vita dei luoghi.
Il museo italiano interpreta di fatto il territorio e continua nel territorio, nei suoi monumenti, chiese, palazzi, accademie.
A questo stretto legame non corrisponde però di norma, o solo in pochi casi, un altrettanto stretto rapporto tra luoghi della cultura e il contesto territoriale di riferimento.
In particolare per quanto riguarda la valorizzazione integrata territoriale, mentre da tempo sono stati realizzati sistemi museali locali, solo in anni più recenti alcune istituzioni dipendenti dal Ministero hanno aderito a progetti comuni con altre istituzioni; queste istituzioni sono comunque molto differenziate sul territorio nazionale, a seconda della capacità e dell’impulso dato dagli enti territoriali.
Stante quindi le proprie competenze istituzionali, la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale - nell’ambito del Servizio I - sta lavorando da un lato per promuovere le attività di valorizzazione integrata, dall’altro per migliorare le modalità di gestione dei luoghi della cultura.
La Direzione Generale ha avviato, inoltre, un’importante indagine sul tema della Capacità di Carico Turistica, un argomento dibattuto ed affrontato da anni a livello internazionale, ma che, per quanto riguarda il vasto e diversificato ambito dei beni culturali, non ha ancora portato a risultati concreti e a una puntuale individuazione dei possibili indicatori da adottare per il monitoraggio e per una corretta e sostenibile gestione dei flussi turistici.
Nell’ottica della valorizzazione integrata è necessario, infatti, attivare politiche di gestione tali da estendere la fruizione ai luoghi della cultura attualmente meno noti e visitati.
Le modalità dell’integrazione consentono infatti non solo una migliore conoscenza dei nostri territori, ma sono anche maggiormente sostenibili dal punto di vista turistico, in quanto, delocalizzando e distribuendo i flussi di visitatori su aree più ampie, da un lato si riduce la pressione sui siti normalmente più visitati, dall’altro si valorizzano le realtà cosiddette “minori”, conferendo alle stesse una maggiore sostenibilità economica.