6 febbraio 2013



PULCINELLA E L’ORGANETTO. Quando l’Organetto salvò a Pulcinella

                       
Ambrogio Sparagna voce ed organetto
Erasmo Treglia ghironda e violino
Valentina Ferraiuolo tamburi a cornice e voce
Maurizio Stammati il carabiniere e pulcinella
Scene  Dora Ricca
Scenotecnica Eros Leale
Luci e fonica Geppino Canonaco
Regia di Antonello Antonante
Prodotto da Teatro Stabile di Innovazione della Calabria, Centro R.A.T. (CS),
Teatro Bertolt Brecht (Formia - LT), Finisterre (RM)
Contatti: Dora Ricca - Tel. 3488815924



Pulcinella è un’idea, non un costume.
Partendo da qui, vogliamo sottolineare la saggezza, l’irriverenza (verso i potenti), lo spirito critico, il grottesco, l’umorismo pungente di Pulcinella.
Coniughiamo questo con la musica popolare e le guarattelle napoletane.
La musica popolare “una forza della natura” soprattutto perché ad eseguirla, ed interpretarla è Ambrogio Sparagna etnomusicologo e musicista, che in questi anni ha ricostruito una nuova e moderna concezione del “popolare” senza tradire la tradizione.
Le guarattelle napoletane, animate da un attore, Maurizio Stammati, sensibile e poliedrico interprete di temi legati alla migliore tradizione del teatro italiano.
Musica, storie e racconto, Sparagna e Stammati binomio insuperabile che rende lo spettacolo divertente e piacevole. Con la disponibilità e la curiosità di farne un “cantiere” dove tutto è definito, ma tutto ancora è da costruire.




5 febbraio 2013

Novecento - La leggenda del pianista sull'oceano

Di Alessandro Baricco
con Antonello Avallone
Scene e Costumi Red Bodò
Regia Antonello Avallone
Produzione Teatro dell'Angelo - Via Simone de Saint Bon, 19 Roma Tel. 06.37513571 - 06 37514258 email direzione@teatrodellangelo.it


Antonello Avallone mette a frutto tutte le sue doti interpretative e  si cimenta con il bellissimo monologo di Baricco da cui è stato tratto il famoso film “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Una interpretazione personalissima,  che tocca tutte le emozioni, dal sorriso al pianto, dalla comicità al dramma, dall’ironia al surreale, che conduce lo spettatore nelle sfere più intime dei sentimenti, delle emozioni, attraverso il mito e  la leggenda. Una leggenda inventata da Baricco che può essere  la metafora della condizione dell’artista, che non sa riconoscersi nei punti di riferimento e negli stili di vita tradizionali, sempre a metà strada tra mondi diversi, capace di parlare solo attraverso la sua arte. La musica jazz di sottofondo colora fortemente lo spettacolo  diventando  spesso travolgente protagonista della storia, immergendo il pubblico in una dimensione nuova  e  sconosciuta. La storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa. Il suo nome è Novecento ed è impossibile non esserne rapiti. E’ nato e vissuto sul piroscafo Virginian ed è incapace di scendere ed affrontare la vita sulla terra ferma. La musica, quella che “suona perché l’oceano è grande e fa paura” è l’intera sua vita. E’ una musica che può suonare attraverso ottantotto tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. Questa è l’unica musica che Novecento sa suonare. La vita vera è tutta un’altra cosa, tutta un’altra musica…. Uno spettacolo intriso di elementi poetici, capaci di toccare gli animi degli  spettatori.