Ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (art. 111),
“costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti,
ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse
finanziarie o strumentali, finalizzate all'esercizio delle funzioni ed
al perseguimento delle finalità” come indicate nell’art. 6 dello stesso Codice. A tali attività possono concorrere, cooperare o partecipare soggetti privati.
la valorizzazione dei beni culturali si consegue mediante la
Questa impostazione, se da un lato si conforma ai principi e alle
strategie della valorizzazione integrata territoriale del patrimonio
culturale, dall’altro rispecchia il ruolo di centralità assunto dai
cittadini nell’ambito dell’azione generale dello Stato.
Tali principi si sono affermati, negli ultimissimi decenni,
come conseguenza delle riflessioni e dei dibattiti che, a livello
internazionale, hanno visto attribuire al patrimonio culturale un ruolo
sempre più significativo nel quadro dei modelli di sviluppo fondati
sulle peculiarità locali e sulla valorizzazione delle risorse endogene
dei territori. In particolare le identità culturali hanno assunto nuovi
valori e specificità anche grazie alle implicazioni di natura
immateriale - come quelle legate alle tradizioni, ai saperi e alle
creatività - che hanno arricchito la nozione di patrimonio.
In sostanza si è riconosciuto che il processo di conservazione e
valorizzazione del patrimonio culturale, se sostenuto da strategie di
“sistema” e rivolto quindi non solo ai beni culturali ma a tutte le
altre risorse che caratterizzano e rappresentano i segni distintivi che
la storia ha sedimentato in un territorio, può svolgere un’importante
funzione sia al fine della preservazione dei beni, sia a promozione e
sostegno dello sviluppo economico delle comunità locali.
Il
coinvolgimento delle comunità locali, attuato anche attraverso la messa
in rete dei principali portatori di interesse sul territorio, innalza
infatti la sensibilizzazione verso il patrimonio culturale, intesa come
capacità dei cittadini di riconoscere la loro identità in quel
patrimonio, di riconoscerlo come proprio e, di conseguenza, di cooperare
per la sua conservazione.
L’offerta integrata delle risorse può, inoltre, generare impatti
economici diretti, con l’esternalizzazione di attività e servizi legati
alla sua gestione, come pure impatti indiretti. Questi ultimi derivano
non solo dalle più note ricadute sull’industria turistica, ma anche dal
fatto che il sistema che si sviluppa intorno al patrimonio accresce
l’aspetto di competitività di un territorio, rendendolo capace di
attrarre più di altri risorse umane e finanziarie, incrementando i
flussi turistici, come pure l’insediamento di attività produttive non
necessariamente appartenenti al settore culturale.
Per quanto concerne i soli musei, già l’Atto di indirizzo sui criteri
tecnico-scientifici e gli standard di funzionamento, adottato in Italia
nel 2001, ha inteso sottolineare la peculiarità del sistema museale
italiano, introducendo uno specifico ambito che tratta il rapporto del
museo con il territorio, in virtù della specificità tutta italiana che
non vede mai un museo avulso dal proprio contesto territoriale.
Ciascun museo, infatti, riflette la creatività locale, si collega
alle istituzioni o alle personalità che hanno commissionato le opere, ai
luoghi per i quali sono state create, ripercorre temperie culturali,
scuole, tradizioni, paesaggi che raccontano la storia e la vita dei
luoghi.
Il museo italiano interpreta di fatto il territorio e continua nel territorio, nei suoi monumenti, chiese, palazzi, accademie.
A questo stretto legame non corrisponde però di norma, o solo in
pochi casi, un altrettanto stretto rapporto tra luoghi della cultura e
il contesto territoriale di riferimento.
In particolare per quanto riguarda la valorizzazione integrata
territoriale, mentre da tempo sono stati realizzati sistemi museali
locali, solo in anni più recenti alcune istituzioni dipendenti dal
Ministero hanno aderito a progetti comuni con altre istituzioni; queste
istituzioni sono comunque molto differenziate sul territorio nazionale, a
seconda della capacità e dell’impulso dato dagli enti territoriali.
Stante quindi le proprie competenze istituzionali, la Direzione
Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale - nell’ambito
del Servizio I - sta lavorando da un lato per promuovere le attività di
valorizzazione integrata, dall’altro per migliorare le modalità di
gestione dei luoghi della cultura.
La Direzione Generale ha avviato, inoltre, un’importante indagine sul
tema della Capacità di Carico Turistica, un argomento dibattuto ed
affrontato da anni a livello internazionale, ma che, per quanto riguarda
il vasto e diversificato ambito dei beni culturali, non ha ancora
portato a risultati concreti e a una puntuale individuazione dei
possibili indicatori da adottare per il monitoraggio e per una corretta e
sostenibile gestione dei flussi turistici.
Nell’ottica della valorizzazione integrata è necessario, infatti,
attivare politiche di gestione tali da estendere la fruizione ai luoghi
della cultura attualmente meno noti e visitati.
Le modalità dell’integrazione consentono infatti non solo una
migliore conoscenza dei nostri territori, ma sono anche maggiormente
sostenibili dal punto di vista turistico, in quanto, delocalizzando e
distribuendo i flussi di visitatori su aree più ampie, da un lato si
riduce la pressione sui siti normalmente più visitati, dall’altro si
valorizzano le realtà cosiddette “minori”, conferendo alle stesse una
maggiore sostenibilità economica.